Il cibo ha bisogno di intelligenza
Oggi più che mai per far sì che del buon cibo, il miglior cibo possibile, arrivi nel piatto di ognuno di noi serve uno sforzo enorme. Per compiere questo sforzo servono tutte le energie disponibili senza sprecare nulla lungo tutta la filiera, dal campo al piatto. Ogni nodo di questo percorso deve trasformarsi in soggetto attivo, per rendere il processo sostenibile per tutti e per l'ambiente.
Servono informazioni di qualità e serve riuscire ad elaborarle per ottenere previsioni affidabili che consentano a chi produce, trasforma e consuma di ottenere il massimo possibile: servono dati intelligenti ed intellegibili.E questi dati, perché tutto sia organico ed armonico, devono servire non solo a prevedere ma anche ad informare ed educare. La stessa intelligenza serve ai consumatori che vogliono e devono sapere cosa mangiare, quando acquistarlo al prezzo più favorevole e dove.In un sistema intelligente vincono tutti: da chi coltiva la terra, a chi trasforma le materie prime e tutta la filiera fino al singolo consumatore.Nessun seme, nessuna goccia d'acqua, nessun metro quadro di terra fertile deve essere sprecato per produrre alimenti non sani, non sostenibili o che i consumatori non vogliono e che andranno sprecati.