The F-Blog

Le parole sono importanti, sempre, ma per il cibo le parole assumono un valore speciale perché il nome che diamo alle cose che mangiamo le identifica e ci permette di comprenderne significato e valore.

In questi giorni, anche e forse soprattutto per il DDL del Governo italiano, si fa un gran parlare di "carne sintetica" e vogliamo provare a spiegare perché a noi l'idea della "carne sintetica" non piace almeno quanto non piace quella della "carne vegetale". Ovviamente, almeno a noi pare ovvio, le motivazioni sono diverse perché diverso è l'alimento che un consumatore si trova nel piatto.

Ad essere precisi fino in fondo, al momento la "carne sintetica" si può mangiare in pochissimi paesi dove ne è stata autorizzata la vendita, ci risulta solo USA, Singapore e Israele, mentre la "carne vegetale" è di libera vendita in moltissimi paesi, Italia compresa. Tanto la prima che la seconda, allo stato di quanto sappiamo, non è propriamente carne e noi di Foodendi non ne mangiamo.

Per quanto riguarda la carne vegetale la motivazione è molto semplice: non vediamo ragione di consumare legumi e verdure processati ed elaborati al punto di dargli aspetto, colore e sapore della carne animale. Un piatto di lenticchie ben cucinate per noi è fantastico, una purea di lenticchie mischiata con una decina di sostanze varie (in questo momento poco rileva se chimiche o naturali) fino a trasformarla in una cosa che sembra carne persino al nostro palato ben allenato... non ci va di mangiarla.  Non ci va di mangiarla per principio, diciamo così, e per ragioni di educazione alimentare.

Della carne coltivata in vitro noi non sappiamo abbastanza e non ne mangeremo, posto che diventi un prodotto di largo consumo, finché non ci saremo fatti una idea precisa di cosa sia (sarà) veramente, cosa che ora non siamo in grado di dire.

Sul discusso DDL del Governo non abbiamo una posizione formale e men che meno possiamo esprimere un giudizio: ne abbiamo parlato in Foodendi e ne vogliamo comprendere meglio motivazioni, limiti, applicabilità e prospettiva anche e soprattutto in un quadro di regole europee.

Ne riparleremo, certamente.